Pezzi d’arte, Antologia (1984-1991)

Antologia Pezzi video in VHS, 1984-1991

17’38’’ – Il VHS-S antologico creato da Verde trovato in Archivio è copia di copia da formati diversi (Ampex 197 e U-matic) scarsamente leggibile. La pulizia fisica del nastro ha permesso il ripristino dell’antologia, usata dall’Artista fino al 1995.

Contiene:
Gabrio a casa sua, 1984 – 4′ – VHS – video arte – prod. SeStessi video
Costruzioni Abbandonate (con Andrea Bini), 1984, 5′ – VHS – video arte – prod. Residual Gruppe
Fine Fine Millennio, 1984-1987-1988, 10′ – VHS/Umatic – video arte – prod. SeStessi video. Blow Up audiovisivi
In attesa dei soccorsi (con Roberto Mazzi), 1986, 17′ – video teatro – Prod. Se stessi video, Mascara’ Teatro
Macchine sensibili, 1988, 5′- BVU – video teatro – prod. SeStessi video, Tam teatromusica, Blow Up audiovisivi
WDR Mari’, 1988 5′ – VHS/U-matic – video arte – prod. SeStessi video, Blow Up audiovisivi
Stati d’animo, 1990, 3′ – Paint Box – video arte – prod. Eta Beta
A’sdrubali, 1989, 19′ – VHS/BVU – video d’arte – prod. SeStessi video, Blow Up audiovisivi
Ferro Mite, 1991, 28′ – BVU – video d’arte – prod. Blow Up audiovisivi

Dentro l’arco cronologico 1984-1991 a cui si riferisce l’antologia, rientrano i video d’arte più famosi di Verde con omaggi al padre dell’arte elettronica, Nam June Paik (WDR Marì), la documentazione delle performance pittoriche dell’artista Gianni Asdrubali, le prime sperimentazioni con il Paint box in computer grafica (Stati d’animo), ispirato al trittico del pittore futurista Umberto Boccioni.

Fine fine millennio fu montato in macchina in mezza giornata nel 1984 con una telecamera che riprendeva immagini di guerra dai telegiornali, ricavandone raffigurazioni astratte, quasi pittoriche. Il tema erano le guerre che vediamo in TV ma di cui abbiamo amnesia, parola che appare più volte come grafica. Il video è stato realizzato prima in VHS,  poi rielaborato al mixer video passandolo al formato U-matic, ricercando le potenzialità astratto-pittoriche delle “realistiche” immagini televisive e successivamente ri-tradotto con ulteriori modifiche audio, in VHS.  Le contaminazioni tra elettronica, performance, musica, architettura e teatro si aprono con il Residual Gruppe (formazione musicale di Verde con Gabrio Zappelli, Andrea Dini e Edoardo Ricci), con cui l’artista realizza tra il 1985 e il 1986 due video: Gabrio a casa sua e Costruzioni abbandonate, quest’ultimo ispirato al testo Immaginazione Morta Immaginata di Samuel Beckett, con cui partecipa a U-Tape ’86. 
Costruzioni abbandonate fu girato dentro alcune officine industriali in disuso, dove le erbacce che si erano impadronite del luogo, le pareti sventrate e le finestre senza più vetri avevano creato un nuovo paesaggio e nuove geometrie. La musica concreta, creata con oggetti d’uso comune, il free jazz con clarinetto basso e sassofono e la telecamera mossa a mano con voluti disturbi di luce, sovraesposizione e sovrapposizioni di disegni realizzati con effettistica di base, restituiscono una sensazione di disagio e distonia. Le stringhe di frasi stampate da Beckett che appaiono in sovrimpressione, nell’assenza di una vera e propria trama, rendono il video.