
Polittico interattivo, 1995
L’installazione di Verde Polittico interattivo costruita con multimonitor in loop, viene presentata a Situazione costruita (Sacile 1995), manifestazione dedicata a arte, architettura e design, dove per tre settimane, artisti, architetti e designer avevano come compito quello di modificare temporaneamente spazi urbani e spazi collettivi. Tra gli artisti, oltre a Verde, Luigi Veronesi, Bruno Munari, Rocco Bizzarri.
Documentazione in due parti, con due colonne sonore diverse, della videoinstallazione interattiva giocata sulle possibilità materiali e immateriali del linguaggio video e sul potere “illusivo” della TV.
La prima parte – in time-lapse, con più piani di ripresa da postazioni fisse e mobili – riprende la preparazione dell’installazione da parte dell’artista; la seconda documenta invece l’opera installata e l’interazione del pubblico con la stessa. Una parte dell’opera è costituita da una videocamera “appesa, uovo pierfrancescano in veste postmoderna, sopra alcuni monitor, in modo da permettere effetti loop, manipolazioni della luce” e produzione di echi visivi concreti, metafora estesa di una tv autoriflessiva e autocelebrativa. Nella videoinstallazione sono dunque messi in risalto aspetti creativi, ludici e critico-filosofici insieme.
L’ opera prende forma e si “informa” a seconda dell’interlocutore che la attiva; e così facendo attiva, contestualmente, anche uno scambio tra strutture passate e coesistenti. Il polittico diventa quindi un “polittttico” con quattro “t”: un luogo-non luogo, un progetto polittico-politico, cangiante e persistente, sulla virtualizzazione di strutture mediali consolidate, reali e illusorie (la televisione oggi, il polittico – ma si potrebbe dire la predella o la pala d’altare – ieri).
“Si tratta infatti di mettere in gioco il gioco televisivo, rovesciandone il significato visivo e facendolo diventare uno strumento di comunicazione a più livelli”.