
Massimo Cittadini (1959-2024) muove la sua installazione interattiva No border-omaggio a Degli Avi-Libera la memoria, Mostra Liberare Arte da Artisti, CAMeC, La Spezia (2022). Foto di Valentino Albini
Degli Avi-libera la memoria, 1992
Degli Avi-libera la memoria, 1992 è la prima installazione interattiva di Verde realizzata con un Commodore Amiga 3000 e inserita tra le prime opere di computer art in Italia; nasceva da un progetto video per il Premio POW (Premio Opera Video Videoteatro) di Narni del 1991 diretto da Carlo Infante. Il bando prevedeva l’invio di uno story board e il premio consisteva nella realizzazione del lavoro video attraverso la computer grafica, che all’epoca significava l’uso del software Paintbox di Quantel, proibitivo al di fuori dalle produzioni televisive a causa degli alti costi. Verde per la seconda volta fu premiato per il miglior storyboard, ma il video non fu mai realizzato. In compenso, venne creata l’installazione interattiva Degli Avi.
Il Trittico di Gorée che era alla base dell’installazione interattiva, era nato in occasione del viaggio in Senegal di Verde nel 1990 con il Teatro delle Albe; l’artista andò a Gorée, l’isola degli schiavi. È il momento per parlare della schiavitù che Verde fissa, simbolicamente, nella forma architettonica della Casa degli Schiavi dove venivano raccolti i prigionieri prima di essere deportati in America: una forma a tenaglia. Nell’archivio sono conservati disegni originali (scaricabili dal sito della Milano University Press https://libri.unimi.it/index.php/milanoup/catalog/view/134/410/1269) e le sequenze grafiche dello story board fotografato da Nicola Gronchi per I_PAD e inserito sul Dataverse UniMi con relativa descrizione di Anna Monteverdi, e liberamente consultabili qua:
https://doi.org/10.13130/RD_UNIMI/V0W0RH
https://doi.org/10.13130/RD_UNIMI/ESVPQQ

Quella forma a tenaglia diventa l’interfaccia -utente nell’installazione interattiva presentata alla mostra “Cybernauti- Un mondo rovesciato” a Palazzo Re Enzo, Bologna, 1992 di cui rimane una breve documentazione video; l’installazione verte sui tre concetti di memoria-schiavitù-computer. Nel monitor del computer si osserva un’animazione della Casa degli Schiavi con la scritta “Libera la memoria”; tenendo la tenaglia ferma per 30 secondi si interrompe l’animazione e appare sullo schermo la porta della casa che può condurre alla libertà. Una scelta importante: agire adesso per consentire ad altri di ottenere la libertà. L’installazione era volutamente poverissima; prevedeva l’azione di uno spettatore su un computer Amiga appoggiato su cartoni: tramite una tenaglia vera (che diventa l’interfaccia grafica(mouse) si interveniva sulle forme grafiche. Le scritte che apparivano, in conseguenza di questa azione con la tenaglia, ricordavano la responsabilità di ciascuno di noi nel “non agire”: la soluzione per ogni tipo di schiavitù è liberare tutti i prigionieri. A Bologna, come artista ospite, era presente anche Massimo “Contrasto” Cittadini con l’installazione Uomo Macchina realizzata con il software Mandala System.

Foto dell’installazione interattiva Degli Avi (Bologna 1992)