Formazione per docenti e studenti

VIDEO-FONDALI
Ogni video camera collegata a un computer può elaborare e creare immagini in tempo reale, come fanno i v-jing. Per i “video-fondali live” viene usato l'effetto video-loop e la ripresa in macro di piccoli oggetti, materiali o immagini prese dalla rete e stampate su lucidi trasparenti. Gli effetti di amplificazione e distorsione di questo tipo di ripresa permettono di creare, su grande schermo, visioni tanto inedite quanto cariche di suggestioni estetiche. E permettono al video-performer di improvvisare adattandosi facilmente a diversi contesti: concerti, spettacoli, recital di poesia, letture e conferenze creative. Una tecnica che riconfigura l'estetica elettronica verso un fare più artigianale, caldo e di riappropriazione creativa della bassa tecnologia.
TELERACCONTI
Il teleracconto, ideato nel 1989 e inaugurato con la versione “televisiva” di Hansel e Gretel (H & G Tv), coniuga narrazione teatrale realizzata con piccoli oggetti e macroripresa in diretta. In riferimento al teatro gli schermi e le tecnologie (non soltanto di riproduzione ma anche di trasformazione dell’immagine) possono offrire alla scena nuovi spazi per l’immaginario, modificare i modi di percezione, permettere non solo la visione e l’esplorazione di un mondo, ma rendere consapevoli di poter partecipare al suo cambiamento (etico, sociale, politico).
Ogni videofondale o teleracconto ha la sua scatola di oggetti di scena.
Qui di seguito le immagini 360 ad essi relativi.

TV PREPARATA (1999)

Schermo televisivo con aggiunta di elementi in ferro come colonna portante.
Usato varie volte per installazioni e performance.

oVMMO (2003)

ovidiometamorphoseon vede in scena Mauro Lupone (compositore elettronico e sound designer), Massimo Magrini (programmatore e musicista elettronico), Marco Sodini (attore e performer), Giacomo Verde (videoartista, tecnoperformer) in una performance multimediale ispirata alle Metamorfosi di Ovidio in cui si fonde l'uso live di tecnologie audio e video con la presenza di un attore. Lo spettatore si trova di fronte ad un ambiente creato da una videoproiezione - immagini create in tempo reale da videocamera, webcam, computer - e da musiche elettroniche - anch'esse create in tempo reale - in cui il corpo dell'attore viene continuamente "trasmutato", mentre la sua voce narra i miti eterni delle Metamorfosi. Una macchina scenica "metamorfizzante' che intreccia diversi linguaggi e in cui si perdono i confini fra naturale e artificiale, fra corpo ed elettronica, tra realtà e mito.

STANZE (2005)

Videofondale per STANZE, spettacolo della Compagnia di Teatro-Danza ALDES-Roberto Castello. Stanze è una panoramica di piccole opere della compagnia nate tra il 2003 e il 2005. Lavori che partono da un’idea di coreografia come arte plastica, che quindi utilizzano i corpi per dare forma a idee senza mai costruire narrazioni e senza mai porsi come fine l’intrattenimento. Sono sculture mobili, spesso divertenti e assurde, che strapazzano la percezione del tempo e si propongono come se ognuna di esse dovesse durare all’infinito. Giacomo Verde crea un secondo piano di visione agendo con una telecamera e un pc – dalla regia collocata sulla scena – rimandando in tempo reale su un fondale immagini e dettagli rielaborati dell’azione.

RICONOSCERSI ISOLA (2012)

Video-lettura di e con Antonello Cassinotti – voce e campionamenti Giacomo Verde - video live liberamente ispirato da IL RACCONTO DELL’ISOLA SCONOSCIUTA di J. Saramago.
Vincitore del bando di concorso UP_nea’12 – Sez. Teatro e Arti Performative
"Chiedere al Re una barca per cercare l’isola sconosciuta significa intraprendere il viaggio più difficile, quello che non riusciremo mai a fare fino in fondo, verso quell’isola sconosciuta che non siamo altro che noi stessi".
Il viaggio di Saramago è il viaggio dell’autoconoscenza, senza psicologismi o spiritualismi di sorta. Il viaggio della vita alla ricerca di un significato:
“… bisogna allontanarsi dall’isola per vedere l’isola, é che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi; se non ci allontaniamo da noi stessi, intendete dire, non è la medesima cosa.”
Il breve racconto, ricco di metafore ed allegorie, che Saramago svela attraverso frasi dense, offre al lettore una traccia per seguire più da vicino il suo pensiero, senza mai allontanarlo dall’atmosfera e dal ritmo della narrazione. La lettura di Antonello Cassinotti è contrappuntata da cantati melodici, mutazioni ritmiche, sonorità fluttuanti. Col sapiente uso di un campionatore elettronico, gli intermezzi e la narrazione si combinano orchestrando una performance che trasforma il racconto in composizione, la parola in musica, la storia in visione.

KOSMODROM (2007)

Kosmodrom - zhivoe vistuplenie, dedicato a K.Tsiolkovsky e alle missioni spaziali russe, è una collezione di tracce ambient retro-futuristiche, con pseudo-ritmi sincopati e melodie minimali.
L'atmosfera che si ricrea è quella dell'era gloriosa (e vintage) del programma spaziale sovietico: dal piccolo Sputnik fino all'ultima orbita della mitica stazione MIR. Gran parte della musica è stata ottenuta a partire da suoni di sintetizzatori russi anni '60 e '70 (come l'Aelita e L'ANS) e dalle conversazioni radio originali dei cosmonauti russi. I video di sfondo sono realizzati mixando dal vivo la ripresa di pezzi di cruscotti di aereo degli anni 60 con le immagini dei diagrammi delle astronavi e delle orbite dei mezzi spaziali. Un modo di fare v-jing che mescola la manualità delle riprese in macro con la rielaborazione digitale di quelle vecchie immagini che ci riportano agli albori dell'elettronica.

HANSEL E GRETEL (1989)

Il teleracconto, ideato nel 1989 e inaugurato con la versione “televisiva” di Hansel e Gretel (H & G Tv), coniuga narrazione teatrale realizzata con piccoli oggetti e macroripresa in diretta. In riferimento al teatro gli schermi e le tecnologie (non soltanto di riproduzione ma anche di trasformazione dell’immagine) possono offrire alla scena nuovi spazi per l’immaginario, modificare i modi di percezione, permettere non solo la visione e l’esplorazione di un mondo, ma rendere consapevoli di poter partecipare al suo cambiamento (etico, sociale, politico).