“oVMMO“ (ovidiometamorphoseon) 2002
Mauro Lupone, Massimo Magrini, Marco Sodini, Giacomo Verde
Misteriose macchine sonanti, composte da software per l’elaborazione informatica del suono, interagiscono con una complessa videomacchina scenica operante sul principio del loop. Il musicista noise Massimo Magrini, alias Bad Sector, aziona strumenti da lui stesso ideati, come il tubo luminoso generante frequenze elettroniche o l’interfaccia ad infrarossi che reagisce al calore della mano. Tutto questo mentre una telecamera digitale inquadra un computer portatile sul cui schermo trascorrono sequenze catturate in diretta dalla webcam rivolta allo spazio scenico. Sul flusso ininterrotto di ripresa Giacomo Verde interviene per tutta la durata della performance sovrapponendo oggetti, generando immagini trasmesse in videoproiezione sul fluorescente fondale. Gli oggetti che utilizza sono oggetti ‘poveri’, di uso quotidiano, l’effetto della telecamera li trasfigura condensandoli in nodi e grovigli a rilievo dai colori violenti, in iridescenti e luminosissimi graffiti dalla densità variabile.
Al centro di questa entità spettacolare densa, ibrida ed immersiva (unica nel panorama italiano della scena multimedia) sta un corpo/voce d’attore (Marco Sodini), a sua volta presenza metamorfica in bilico tra lontananza e inneità, biomacchina impegnata in un raffinato studio sulla gestualità (Alessandra Giuntoni).
Estratto da “oVMMO” (ovidiometamorphoseon) di Xear.org del 2002 ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Il video, realizzato da Giacomo Verde si apre con i titoli “Frammento ‘Narciso’ Pisa, Cantiere San Bernardo 7/12/2002. La ripresa è frontale e sono presenti carrellate ottiche in avanti e indietro su dettagli della scena. I videofondali di Giacomo Verde investono la scena e l’attore e sono realizzati con immagini create in tempo reale da videocamera, webcam, computer. Sono presenti i titoli di coda con i crediti. Il sonoro è in presa diretta. Il documento video è un riversamento ad opera dell’artista per il caricamento web.